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Rappresenta un approccio originale e avvincente all'ormai bimillenaria questione che riguarda Gesù di Nazareth, il Figlio di Dio nato, morto e risorto per la nostra salvezza. Nel complesso, la documentazione di vario genere raccolta nel volume è ampia e convincente, e l'esposizione risulta tanto più interessante per il teologo, in quanto l'Autore è un ingegnere laico, con una formazione scientifica ben diversa rispetto a quella dell'esegeta o del cristologo. L'approccio sicuro alla quaestio su Gesù di Nazaret viene esplicitato con estrema chiarezza dall'Autore. Egli cita un articolo pubblicato già nel 2006 da Raniero Cantalamessa su "Avvenire": «Se uno si accosta alla figura di Cristo e ai Vangeli da non credente» - osservava appunto il padre Cantalamessa, ai nostri giorni il più illustre studioso della Pasqua ebraica e cristiana -, allora «l'essenziale è già deciso in partenza: la nascita verginale non potrà che essere un mito, i miracoli frutto di suggestione, la risurrezione prodotto di uno 'stato alterato della coscienza', e così via».
